Fontana ok nei 500 metri e in finale con la staffetta. “Ora proviamo a sognare”
E’ forte e temuta, lo sa e non si nasconde. Il mondo dello short track è il suo regno, dove è riuscita a farsi largo rompendo egemonie consolidate negli anni. Arianna non è più il timido talento capace di salire sul podio realizzando il record a Torino 2006 (la più giovane medagliata dei Giochi Invernali a 15 anni e 10 mesi), e il bronzo a Vancouver 2010. E’ semplicemente Arianna Fontana, una stella nel firmamento mondiale della disciplina. Oggi ha esordito a Sochi 2014, conquistando i quarti nei 500 metri (giovedì le fasi finali) e trascinando la staffetta alla finale del 18 febbraio.
Il resto vive nelle sue parole. Precise e sincere. “Questa è la mia terza esperienza olimpica, ma i Giochi trasmettono sempre un’emozione speciale. Mi sento bene, il ghiaccio mi piace e, rispetto a Vancouver, sono più consapevole dei miei mezzi. Dovevo andare forte per guadagnare una posizione ottimale in vista delle fasi successive dei 500. Darò come sempre il massimo, sarebbe bello festeggiare qualcosa di importante dopo le medaglie di Innerhofer e Zoeggeler ma senza assilli. La staffetta? Eravamo tranquille, quando ho spinto Lucia eravamo davanti, è stata l’olandese a sbatterle contro. Possiamo giocarcela, in Coppa del Mondo abbiamo fatto tre terzi posti”.
Il resto vive nelle sue parole. Precise e sincere. “Questa è la mia terza esperienza olimpica, ma i Giochi trasmettono sempre un’emozione speciale. Mi sento bene, il ghiaccio mi piace e, rispetto a Vancouver, sono più consapevole dei miei mezzi. Dovevo andare forte per guadagnare una posizione ottimale in vista delle fasi successive dei 500. Darò come sempre il massimo, sarebbe bello festeggiare qualcosa di importante dopo le medaglie di Innerhofer e Zoeggeler ma senza assilli. La staffetta? Eravamo tranquille, quando ho spinto Lucia eravamo davanti, è stata l’olandese a sbatterle contro. Possiamo giocarcela, in Coppa del Mondo abbiamo fatto tre terzi posti”.